Si tratta di una via aperta 40 anni fa in artificiale ma senza bucare la roccia che si sviluppa lungo una serie di diedri tra la via Greenpeace e la via Paco. L'itinerario supera dei marcati strapiombi risultando atletico, ma allo stesso tempo tecnico nella prima parte, con una bella arrampicata su buchi e con diversi passi di aderenza. La roccia della prima parte della via è generalmente buona, a tratti ottima, poi in alto dove calano le difficoltà diventa friabile.
Lungo la via ci sono molti chiodi, ma diversi dei quali inaffidabili, questo comporta una buona padronanza del grado per poter salire in libera. L'ultima parte del 7° tiro e la prima dell'8° è umida e muschiosa. Nella prima parte non ci sono problemi di orientamento, poi dal 9° tiro in poi bisogna seguire il logico.
Sono stati aggiunti nel 2007 da Yuri Parimbelli e Roby Piantoni durante un restyling della Presolana 1 fix da 10 mm (lungo 11 cm) con anello ad ogni sosta (esclusa la prima), lungo il 3° tiro ci sono due fix nuovi e un paio di vecchi spit. Nella prima parte della via si fa un uso limitatissimo di friend che vengono invece usati più spesso nella seconda sezione. Sul 3° tiro c'è un chiodo con un cordino che passa in un simpatico fil di ferro nel quale si rinvia.... Però è doppio !!!!
Era tanto che non arrampicavo in Presolana, l'ultima volta era stata con Guido durante l'aggiornamento del corso Guida di un paio di anni fa e avevamo arrampicato su Miss Mescalina: la via meglio chiodata della parete. Precedentemente avevo ripetuto un giardino per Gianmario, la via del Cuore, la Bosio e Carpe Diem alla nord ovest; tutte vie interessanti su una parete che sa sempre riservare emozioni intense. Ora a distanza di anni Stefano mi propone questa bella parete e io gli rilancio con la "Direttissima",pronti via e venerdì mattina alle 10 circa attacchiamo la via, la roccia sul 1° tiro è un po umida, ma dal 2° in poi è veramente notevole!
Ci sono parecchi chiodi da artificiale alcuni buoni e altri decisamente pessimi, parto un pò legnoso ma poi verso metà del secondo tiro ingrano la marcia e comincio ad arrampicare con scioltezza; non penso più ai chiodi traballanti che rinvio e con i piedi diverse volte spalmati arrivo al passaggio di 7a del terzo tiro, gli do un occhio ma mi rendo conto che in quel momento è fuori dalla mia portata e decido per una "mungitura" su qualche passaggio fino ad arrivare a un chiodo con un lungo cordino che prendo di slancio, lo tiro con decisione ma quando gli occhi arrivano alla sua altezza mi accorgo che l'anello del chiodo è formato da un fine fil di ferro!!! Azzz... il braccio istintivamente ma con cautela allenta la presa, due bei respiri profondi e via di nuovo fino in sosta !!! Nel tiro successivo che dovrebbe essere di 30 metri ci sono ancora tanti chiodi, credendo di avere abbastanza rinvii non mi risparmio nell'utilizzarli, anche perchè siamo sul 6c e diversi chiodi sicuramente non terrebbero un volo.
Di fatto però il tiro risulta essere lungo 45 metri, i rinvii finiscono e per arrivare in sosta uso tutto quello che mi resta: dai cordini ai moschettoni sfusi, ai friend e finendo con la mazzetta dei nut... Comunque sono in sosta; Stefano mi raggiunge con le braccine che urlano vendetta per un bel tiro continuo che non molla fino in sosta. Poi per il resto si viaggia ancora con atletici bombeé alternati a zone più facili fino ad arrivare al gran diedro; inizialmente bello ma dai due terzi in poi diventa molto umido e scivoloso, con un paio di passi in cui grossi ciuffi di erba bagnata certo non aiutano nella progressione. Il tiro successivo (l'8°) è veramente fradicio e muschioso, potremmo farne altri tre meno interessanti per avvicinarci alla via Paco, dalla quale vorremmo scendere in doppia per vederla da vicino.
Viste le condizioni del tiro decidiamo di scendere subito cercando di collegarci più in basso alla Paco con una doppia obliqua. Comincio la discesa continuando ad allontanarmi dalla verticale della calata e gradualmente aumentano le possibilità di smaltarmi sul diedro in caso di scivolata, quindi con un paio di friends ben messi elimino subito il rischio e arrivo dopo un pò di ricerche alla sosta del 5° tiro. Ora siamo sulla verticale di placche fantastiche e solidissime, vediamo che le soste sono state rifatte e i fix (pochissimi) lungo i tiri sono nuovi sempre grazie al lavoro di Yuri. Mi calo osservando i tiri sotto di me e le mani mi sudano.... la roccia è incredibile ma ci sono dei run out da fare accapponare la pelle, la via mi interessa molto ma mi ripropongo di venire a ripeterla con un paio di gradi di margine in più nelle braccia !!!!!
Sul pianoro sottostante ci fermiamo a osservare la parete che prende luce dal tramonto rosso fuoco, lo spigolo nord ha il profilo illuminato dai raggi del sole, le nebbie filtrano dalla cresta di Cima Verde creando un ambiente quasi surreale, le nuvole gonfie e lattiginose si tingono di rosa, la Presolana splende di luce propria ed eccomi nuovamente stregato dall'ennesima parete.
Guardo la parte superiore con le sue grige e compatte placche, nella parte finale diversi pilastri si stagliano nel cielo blu cobalto e mi sembra di vedere una piccola Marmolada ma ad un ora e mezzo da casa, dove gli ingredienti per una bella avventura non mancano: un paio di ore comode di avvicinamento, parete severa e a nord, roccia super, sviluppo superiore a 500 metri, vie varie e nessuna da sottovalutare, dove il meteo spesso capriccioso può trasformare una giornata afosa in violenti temporali e basse temperature !!
Che altro dire ? Buona Presolana !!!!
Via: “Direttissima“
Apritori: L. Piantoni, R. Belinghieri, A. Fantini, F. Corrent 23-24-25 settembre 1972
1° invernale: M.Panseri, D. Natali, A. Ceribelli 2-3 marzo 2012
Ripetizione: Parolari Roberto Ghirardelli Stefano il 06/09/2013
Sviluppo: 430 m fino alla cengia Bendotti
Difficoltà max: 7a in libera, (VI+ A1) R3, III; (tecnica, chiodatura, ambiente)
Attacco: Da parcheggio della seggiovia di Colere seguire le indicazioni per il rif. Albani prima su mulattiera e poi per sentiero n° 403 in 2 ore fino al rifugio, poi per tracce di sentiero fino alla base della parete con un breve tratto attrezzato con cavo metallico, in discesa fino a passare ai piedi di una grossa lastra rocciosa appoggiata alla parete spostandosi ancora a sx fino a un chiodo con cordino alla base della via, 10 metri più a sx del fix di attacco della via Paco (45 min).
Discesa: Due possibilità: uscendo sulla cengia Bendotti andare a sx (est) fino alla sua fine seguendo i bolli rossi fino a delle corde fisse, poi con tre doppie fino al ghiaione. In alternativa alla cengia andare a dx (faccia a monte) fino all'uscita dello spigolo nord, scendere seguendo i bolli rossi con attenzione fino alla prima calata dello spigolo, ora con una decina di doppie non sempre evidenti sul lato NO fino alla base. Noi dalla fine del settimo tiro siamo scesi lungo la via Paco (per guardarla da vicino...) appena a dx facendo la prima doppia in obliquo e rinviando con un paio di friends fino ad arrivare ad una sosta del soccorso con 2 fix (e diversi altri senza piastrina) qualche metro più bassa e a sx della sosta originale (kevlar e moschettone di calata)
Materiale: friends (fino al 2 camelot), nuts, cordini, 2 corde da 60m, martello e chiodi potrebbero tornare utili, su alcuni tiri ci sono tra i 15/20 chiodi abbondare quindi con i rinvii
Dettaglio tirilunghezza – difficoltà | Materiale sul tiro+ usato | Materiale in sosta | Note | ||
1° tiro | 20m | 5c | 5 chiodi +usato 1 friend piccolo | 1 spit 2 chiodi | Si sale lo zoccolo in direzione di una fessura che dopo pochi metri devia a sx proseguendo fin sotto il piccolo tetto |
2° tiro | 25m | 6b+ | 9 chiodi | 2 chiodi +1 fix con anello | Seguire il diedro per 20 m uscendo poi a sx fino al suo termine |
3° tiro | 30m | 7a+ | 9 chiodi 1 con fil di ferro e cordino lungo4 fix | 1 chiodo +1 fix con anello | Superare un piccolo tetto per prendere un altro diedro, percorrerlo fino a uno strapiombo, superarlo (passo chiave) per proseguire nel diedro superiore fin sotto a uno strapiombo giallo |
4° tiro | 45m | 6c | circa 20 chiodi +usato 1 friend viola | 2 chiodi +1 fix con anello | Puntare allo strapiombo per aggirarlo a sx, prendere la fessura per poi spostarsi a dx in obliquo e proseguire diritti fino a un terrazzino |
5° tiro | 30m | 6c | 12 chiodi | 1 chiodo +1 fix con anello | Superare in obliquo a dx lo strapiombo (primi metri friabile), raggiungere un canalino e seguirlo, uscendo poi a dx sotto uno strapiombo |
6° tiro | 30m | 6a+ | 9 chiodi +usato 1 friend viola | 1 spit +1 fix con anello | Superare lo strapiombo un paio di metri a dx, fino a guadagnare un terrazzino erboso, superare sulla dx lo strapiombino per poi in obliquo raggiungere la base del gran diedro |
7° tiro | 45m | 6a | 7 chiodi +usato 1 friend violae 1 friend verde | 2 chiodi +1 fix con anello | Salire il diedro obliquando poi a dx a prendere una lama staccata, per poi rientrare al centro fino alla sosta |
8° tiro | 40m | 6c+ | ancora diversi chiodi | C'è sempre un fix con anello alle soste con i vecchi chiodi | Salire il diedro (umido e muschioso) fin sotto il tetto, attrversare a sxfino allo spigolo e superare lo strapiombo, seguire un piccolo canale fino a uno spiazzo erboso |
9° tiro | 35m | 4a | chiodi | per rocce rotte verso sx fino a superare un diedro camino con andamento a sx | |
10° tiro | 25m | 4a | chiodi | In diagonale a dx (friabile)sino a una vasta rientranza gialla della parete | |
11° tiro | 35m | 6a+ | chiodi | Attraversare a dx fino alla fine della cengia, superare una placca verso dx con roccia delicata, entrare nel secondo diedro che si incontra fin sotto uno strapiombino che si evita a sx | |
12° tiro | 40m | 5a | chiodi | Salire verso dx per superare un ultimo strapiombo per proseguire poi leggermente in obliquo a sx | |
13° tiro | 50m | 4a | chiodi | Proseguire su rocce facili sempre verso sx fino alla cengia Bendotti |
Download allegati:
Presolana parete nord via Direttissima Relazione
Presolana parete nord via Direttissima itinerario