Il Gran Zebrù o Königsspitze (che tradotto significa cima del Re) è una montagna di 3.857 m nel grupppo Ortles-Cevedale, la seconda vetta per altezza dopo l'Ortles e fu scalato per la prima volta il 3 agosto 1864 dalla cordata composta dall'alpinista-esploratore inglese Tuckett, dai fratelli Buxton, e dalle guide tirolesi Biener e Michel seguendo la cresta est, senza l'uso di ramponi. Dopo la salita degli inglesi, le prime ripetizioni furono effettuate da varie cordate e Meurer e Pallavicini giunsero in vetta salendo lungo la difficile cresta Suldengrat. La zona fu interessata nel periodo tra il 1915 e il 1918 dalla prima guerra mondiale e presso la cima sono ancora visibili i resti delle baracche della Grande Guerra.La Meringa fu superata nel 1956 da Kurt Diembergher dopo aver salito la parete nord, nel primo tentativo si fermò per il sopraggiungere delle tenebre a 15 metri dalla sommità. una settimana dopo tramite un difficile traverso dalla Suldengrat tornò sulla Meringa con Knapp e Unterweger e con uso sistematico di chiodi lunghi e di staffe, terminarono la salita definendo la difficoltà come "VI grado in ghiaccio". Numerose sono le vie che solcano questa montagna e tra le più conosciute si annoverano la Suldengrat, la Minnigerode, la cresta est, il canalone delle Pale Rosse e la più frequentata via normale.

1° giorno: dislivello m. 550 circa

Dal parcheggio nei pressi del rifugio dei Forni m 2.178 si prende la strada sterrata che si inoltra nella valle di Cedec che con percorso agevole ci porta fino al rifugio Pizzini a  m 2.706 (1 ora e mezzo circa).

 2° giorno: dislivello m 1.150

Dalle spalle del rifugio su percorso molto evidente si prende come riferimento il roccione del Gran Zebrù e attraverso vallette e dorsali moreniche o nevose lo si aggira sulla sinistra dirigendosi poi decisamente a destra verso il canale che conduce al collo di Bottiglia; lo si risale completamente e poi per il ripido pendio ci si porta nei pressi della parte sommitale dove attraversando verso destra ci si porta poi per ripido pendio sull'esposta cresta nevosa fino alla croce di vetta (4/5 ore).

Discesa: m 1.700 circa

A ritroso si percorre quanto fatto in salita, si raggiunge il rifugio e poi il parcheggio dei Forni. (ore 3/4)

Requisiti:

Buona preparazione atletica per il percorso in quota. Discreta tecnica nell’uso di picozza e ramponi su terreno classico.

Il programma sopra descritto può variare in base alle condizioni meteorologiche

Attrezzatura necessaria:

• scarponi ramponabili/semi ramponabili
• ramponi classici automatici/semi automatici con anti zoccolo
• imbragatura bassa
• casco
• n° 1 picozza classica
• n° 1 moschettone a ghiera
• 1 cordino in kevlar da ghiacciaio
• pila frontale,
• occhiali da ghiacciaio
• creme protettive
• cappellino sole
• berretta
• abbigliamento alta montagna
• sovra pantalone
• n° 1 paio guanti + guanti scorta
• zaino 40 l.
• snack e cibo per le uscite dei due giorni
• borraccia/camel bag/thermos
• acqua e sali minerali
• piccolo pronto soccorso personale

N.B. Il materiale tecnico (picozza, ramponi, casco, imbragatura, moschettoni e cordino) possono essere forniti a chi ne fosse sprovvisto (previo preavviso).

Costo:

con 1 partecipante € 750,00 + IVA

con 2 partecipanti € 450,00 + IVA a testa

Conferma con acconto del 50% e saldo alla partenza dell’escursione

Il prezzo comprende:

L'accompagnamento della Guida Alpina, l'attrezzatura collettiva.

Il prezzo non comprende:

assicurazione/spese infortuni non dipendenti dalla Guida Alpina, le spese personali, l’alloggio al rifugio con servizio mezza pensione escluso bevande (€ 70,60 socio CAI, € 86,60 non socio CAI, € 46,60 Guida Alpina), il viaggio ed eventuali pasti extra. Le spese della Guida Alpina sono a carico dei partecipanti.

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Partecipanti	2 - 4
Periodo	giugno / Settembre
	Livello Fisico 2
	Livello Tecnico 1

Vedi Legenda

Per informazioni Guida Alpina Parolari Roberto
tel. 030/833415 – cell. 335/8339653
e-mail info@guidaalpinarobi.it 
www.guidaalpinarobi.it 
Facebook Roberto Parolari 

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